Committente:     
Atm Milano
Oggetto:     
progetto preliminare, sviluppo concept
Funzioni:     
uffici, direzionale, sala conferenze, hall, mensa
Consistenze in ampliamento:     
11.300 m²  (5.800 m² fuori terra, 4.500 m² interrati)
Progetto:     
Arch. F. De Nigris, Arch. D. Corbellini, Arch. L. Dueñas Deboni
Collaboratori:     
Laura Privitera, Arch. Paola Moroni, Arch. Francesca Sartori
Aspetti grafici:     
Arch. Cristina De Nigris
Aspetti energetici ed impiantistici:     
Prof. Ing. Giancarlo Chiesa    
Aspetti ambientali:     
Ing. Cinzia Acaia        
Aspetti ergonomici:     
Arch. Luigi Bandini Buti  
  
Aspetti acustici:     
Dott. Enrico Moretti   
 
Plastico:     
Roberto Rezzoli     

Lo schema distributivo proposto prevede, una marcata integrazione tra nuovo e vecchio fabbricato, nonché l’esigenza di introduzione di un nuovo elemento architettonico aggettante sulla facciata Monterosa onde caratterizzare il nuovo accesso al complesso sul fronte principale.  

La soluzione distributiva che deriva dal progetto di intersecazione dei due corpi di fabbrica consente la creazione di una rete di distribuzione dei reparti a tutti i piani fuori terra organizzata su due anelli a doppio corridoio per il collegamento dei tre gruppi scale ascensori (due esistenti ed uno di nuova formazione). I principali percorsi previsti, grazie anche alle passerelle ed alla serra bioclimatica proposta, riducono al minimo la lunghezza dei percorsi e la interdipendenza delle funzioni.
Le facciate che sono previste nel progetto architettonico sono state diversamente caratterizzate al fine di corrispondere oltre che al diverso orientamento della superficie anche a specifici standard qualitativi e prestazionali diversificati per ciascuno dei casi esaminati.
Dal punto di vista strutturale il nuovo edificio è completamente indipendente rispetto all’esistente sul fronte di via Monterosa. Un giunto separerà strutturalmente, anche agli effetti sismici, il nuovo dal vecchio fabbricato.
La collocazione del parcheggio in posizione completamente interrata rafforza la scelta di riqualificare lo spazio interno del comparto che si trasformerebbe da cortile interno di servizio, a spazio aperto, attrezzato, fruibile dai dipendenti, e di connessione degli edifici.  
Va inoltre considerato che il comparto include edifici ceduti a Standard, aperti al pubblico esterno, quali l’asilo e la biblioteca, motivo per il quale si è preferito separare completamente i flussi di traffico pedonale da quelli veicolari interni, potenziando per altro la funzionalità dei collegamenti tra edificio nuovo e edificio esistente.
Per quanto riguarda la qualità dei luoghi di lavoro, il progetto prevede una particolare attenzione agli aspetti ergonomici: luce naturale controllata, spazi adeguati acusticamente alle differenti funzioni di lavoro, spazi di qualità per le pause, la relazione interno/esterno, la creazione di “punti interessanti” per evitare la monotonia. 

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